Martedì 7 febbraio il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, ha tenuto l’annuale discorso sullo Stato dell’Unione, una sorta di relazione al Congresso, in seduta riunita, riguardo i risultati raggiunti dalla Casa Bianca fino ad ora e i futuri piani strategici che il Presidente intende mettere in atto.

Il cuore del discorso

Il tema principalmente trattato è stata la situazione economica del Paese, dichiarata orgogliosamente in ottima salute, con 12 milioni di nuovi posti di lavoro, un tasso di disoccupazione al 3,4% (un dato che non si registrava dal lontanissimo 1969) e, infine, un’inflazione tenuta a freno con successo. Biden ha dichiarato di voler finire il lavoro, di completare l’opera con una riforma del sistema fiscale:” Dobbiamo fare in modo che i più ricchi e le grandi aziende comincino a pagare quello che è giusto. Credo che molti americani siano d’accordo con me: così com’è il sistema di tassazione non è equo.”

Il grande sogno e al tempo stesso obiettivo di Biden è l’introduzione della minimum tax per i miliardari, che permetterebbe, per esempio, la tassazione di quelle 55 compagnie petrolifere americane che hanno accumulato 40 miliardi di profitti nello scorso anno, senza pagare alcuna tassa federale. Biden ha promesso al contempo che “nessuno che guadagni meno di 40mila dollari l’anno vedrà aumentare le proprie tasse”.

Il Presidente democratico ha prestato particolare attenzione al made in Usa, il cosiddetto “Buy American”, promuovendo incentivi per la costruzione e la ristrutturazione delle grandi infrastrutture americane, con materiali rigorosamente nazionali. Un colpo basso per la concorrenza con gli altri Stati, e in particolare nei confronti dei partner Europei.

Punti divisivi

Gli altri temi, su cui Biden ha palesato una forte divisione dal pensiero repubblicano sono l’aborto e l’uso delle armi: il Presidente ha dichiarato che farà ogni cosa in suo potere per reintrodurre questo diritto per le donne e ha incitato il Congresso a vietare la vendita delle armi d’assalto. Il Presidente ha anche assicurato che si opporrà con fermezza ai tentativi repubblicani di tagliare gli investimenti nel Medicare (servizio sanitario per gli anziani) e nelle pensioni pubbliche. Durante il suo intervento molte volte lo speaker della Camera ha dovuto quietare gli animi e il brusio scaturito dalle proteste dei conservatori, che accusavano il Presidente di essere un bugiardo.

Punti unitari

Biden non ha mancato tuttavia di pronunciare parole concilianti verso l’opposizione su temi di comune interesse, per esempio sull’innalzamento del tetto sul debito massimo che lo Stato può accumulare, misura necessaria per evitare il default. Ha chiesto insistentemente di essere uniti e lavorare per l’interesse della nazione: “Lottare per il gusto di lottare, il conflitto fine a sé stesso non ci porta da nessuna parte. Negli ultimi due anni abbiamo dimostrato ai cinici e agli scettici che si sbagliavano, quando dicevano che non potevamo lavorare insieme”.

Politica estera

Parlando della politica estera, Biden ha rinnovato l’appoggio verso l’Ucraina e l’impegno a fornire strumenti bellici di difesa e ha promesso durissime contromosse in caso di tentativi cinesi di minacciare la sovranità americana. Ha ricordato a tal proposito l’abbattimento del pallone spia cinese, dalle dimensioni di tre autobus, che fluttuava sui cieli americani e che, descritto come uno strumento ad uso meteorologico dalle autorità cinesi, è stato invece individuato dal Pentagono come parte di un sistema di spie che i Cinesi hanno spedito in tutti i continenti. (In seguito all’accaduto e al deterioramento dei rapporti diplomatici tra i due Paesi, è stata annullata la visita in Cina del segretario di Stato Americano, Antonio Blinken).

Sguardo al 2024

Biden ha fatto uso di tutta l’esperienza accumulata in questi anni di presenza nei palazzi della politica Americana, cercando parzialmente di riconciliarsi con lo schieramento avversario, anche alla luce del fatto che oggi la Camera è a maggioranza repubblicana, ma ha anche presentato varie riforme per la scadenza del suo mandato, per evidenziare i cavalli di battaglia dei Democratici, in vista di una sua possibile ricandidatura nelle elezioni presidenziali del 2024.

Nicola Santacatterina