I Partiti d’Europa
Uno degli organi istituzionali più importanti dell’Unione Europa, il Parlamento Europeo, è diviso in sette diversi partiti politici. Questi fondano la loro identità sui fenomeni storici e politici del XX secolo e rappresentano i diversi modi di guardare la nostra quotidianità, le differenti visioni sulle problematiche che tutti dobbiamo affrontare.
Partito Popolare Europeo
Il partito che giornalisticamente viene definito PPE, il Partito Popolare Europeo, è il più radicato e senza dubbio il più influente nella politica Europea e nel Parlamento. La sua nascita si deve ad un’unione di piccoli partiti di ispirazione demo-cristiana, in cui quindi assumevano importanza i valori religiosi, e si ispira ai grandi statisti del secolo scorso, i padri fondatori dell’Unione, come De Gasperi, Adenauer e Shuman. I popolari sono infatti convintamente europeisti e credono in un’economia liberale, in cui l’imprenditore deve avere la libertà di aumentare i suoi profitti, muovendo così l’economia stessa. Al contempo, bisogna sottolineare che questo partito è attento al sostegno sociale nei confronti dei più poveri o delle categorie che richiedono maggiore assistenza, come ad esempio la fascia dei pensionati. La sua area si colloca nel centro destra e più precisamente nel conservatorismo liberale e moderato. Il partito italiano che appartiene al PPE in Italia è Forza Italia, fondato nel lontano 1994 dall’imprenditore Silvio Berlusconi e da allora protagonista della politica italiana ed europea. Attualmente nel Parlamento il PPE è alleato con i Socialisti, nella cosiddetta maggioranza Ursula (dal nome della presidente della Commissione Europea von der Leyen), tuttavia molti credono che nella prossima legislatura ci potrebbe essere un accordo con i conservatori per ottenere una maggioranza spostata più a destra.
Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici
Questo partito è il secondo per numero di rappresentanti nel Parlamento attuale e rappresenta una coalizione di partiti di sinistra, con un’ispirazione socialdemocratica. Nacque nel 2009 in seguito ad una crisi di risultati elettorali, che riuscì a sciogliere le riserve di alcuni partiti centristi non convinti del progetto socialista. Gli obiettivi politici che questo partito desidera conseguire sono la giustizia sociale, la lotta alle disuguaglianze sociali, il raggiungimento della parità di genere, una netta opposizione al razzismo e alla guerra. Più in generale, negli ultimi anni questo partito ha cercato di porsi come difensore dei diritti e delle minoranze. Precedentemente il gruppo si chiamava Partito dei Socialisti Europei, fondato nel 1992 con un’ispirazione laburista. Il laburismo è stata una visione politica di socialismo non marxista, che originariamente prevedeva un legame forte tra la classe sindacale e la rappresentanza dello Stato, la creazione di una politica di assistenzialismo e la nazionalizzazione di alcuni settori-chiave. Durante gli ultimi anni del secolo scorso questa visione perdette il fascino ideologico e la sua incisività: le posizioni si spostarono o più a destra o più a sinistra. Solo con l’avvento di Tony Blair come leader inglese, il partito laburista delle origini tornò ad essere protagonista della politica e delle sue decisioni.
Il partito italiano più importante che ne fa parte è il Partito Democratico, guidato da Elly Schlein.
Renew Europe
Il terzo partito politico dell’Europa attuale è la terza via, l’alternativa a destra e sinistra, il punto di rottura del bipolarismo. Il partito nacque nel 2019 dalla fusione del Partito Democratico Europeo e il Partito dell’Alleanza dei Liberali. La spinta principale a questo nuovo gruppo parlamentare è giunta da Emmanuel Macron, giovane presidente della Repubblica francese che, con la sua vittoria alle elezioni del 2017 prima e la sua conferma nel 2022 poi, ha dato vita ad un movimento centrista nuovo e inaspettato. La principale caratteristica di questo partito, anche in coloro che fanno parte di questo gruppo in Italia, cioè Italia Viva, il partito di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda, è la spinta riformista e assolutamente liberale. Il riformismo è un rifiuto netto allo spirito rivoluzionario, che prevede un cambio repentino e violento delle condizioni economico-sociali, e al conservatorismo.
Verdi/Alleanza Libera Europa
Il partito dei Verdi, che ha acquistato negli ultimi anni sempre più deputati e voti nei diversi Stati Europei (esclusa l’Italia, dove un partito propriamente ambientalista non si è mai radicato nel territorio) si è creato nel 1999 dall’unione di tante piccole realtà ambientaliste e rappresentanti di piccole regioni alla ricerca della propria autonomia. Questo partito ha una politica prevalentemente ambientalista, quindi i suoi deputati sono accaniti sostenitori della transizione energetica e della lotta al cambiamento climatico. Il loro obiettivo è il raggiungimento della neutralità delle emissioni entro il 2050. La popolarità dei Verdi è accresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni grazie alle diverse manifestazioni del movimento Fridays for Future e dei giovani, sull’esempio di Greta Thumberg. Oggi tuttavia, in seguito alla guerra in Ucraina e al complesso quadro geopolitico europeo, in diversi Stati i loro consensi sono in crisi, specialmente in Germania dove, sebbene abbiano raggiunto il loro massimo risultato storico giungendo al governo insieme ai liberali e ai socialdemocratici, stanno subendo diverse contestazioni.
Conservatori e Riformisti Europei
Questo partito è posizionato più a destra rispetto agli altri partiti politici già citati, ha un orientamento fortemente conservatore e si professa “eurorealista”. In realtà si tratta di una forma di euroscetticismo, anche se viene definito “moderato”, in comparazione con il partito che seguirà dopo. Le caratteristiche ideologiche di questo partito sono la convinzione che sia necessaria la difesa della sovranità dei singoli Stati, e che quindi debba essere sacrificato il progetto del federalismo europeo. L’altro grande cavallo di battaglia è la lotta all’immigrazione illegale, tema su cui in Europa si discute e ci si confronta duramente da un decennio, e la valorizzazione dei valori cristiani come l’istituzione della famiglia e lo sviluppo della natalità. Questo gruppo politico vede il suo esponente più noto in Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni (appunto la presidente del partito Conservatore) che nelle ultime elezioni politiche ha ottenuto la maggioranza dei consensi e che ha così potuto formare un governo di ispirazione nazional-conservatrice, forte di un ampio consenso elettorale. Il principale obiettivo dei Conservatori alle prossime elezioni europee di giugno è incrementare i propri parlamentari per poter costruire una maggioranza con i Popolari.
Democrazia e Identità
Questo partito è quello posizionato maggiormente a destra nello scacchiere politico europeo. Si ispira ad un dichiarato conservatorismo ed è radicalmente euroscettico. I partiti principali che ne fanno parte sono la Lega, partito italiano che fa parte del Governo Meloni ed è guidato da Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen, eterna seconda in Francia alle spalle di Macron. Un altro famoso partito europeo, quello di Victor Orban, leader ungherese, è catalogabile nella stessa area politica, anche se formalmente non ha aderito a nessun partito europeo dopo l’uscita dal PPE nel 2021. Le idee maggiormente sostenute da Democrazia e Identità sono un profondo sovranismo e la libertà dalle regolamentazioni europee, soprattutto in termini economici. In questo senso, per i partiti appartenenti a questo gruppo è inconcepibile un Patto di Stabilità che limita il deficit (significa la spesa rapportata al Prodotto Interno Lordo) al 3%. Inoltre, si punta ad una maggiore sicurezza, contrastando in ogni modo l’immigrazione clandestina e un processo di islamizzazione che viene considerato pericoloso per la stabilità sociale degli Stati. È anche importante sottolineare che la Lega ha più volte, in passato, manifestato un atteggiamento filorusso, mentre il partito di Marine Le Pen vorrebbe uscire dalla NATO, l’alleanza atlantica che ci lega a doppio filo con gli Stati Uniti.
Gruppo della Sinistra
L’ultimo e il più piccolo partito europeo è estremizzato esattamente come quello precedente, tuttavia nella direzione politica opposta: l’estrema sinistra. Non pochi aspetti in comune ci sono tra questi due, e cioè l’euroscetticismo e la distanza dalla NATO. Secondo questo gruppo politico l’Europa così come è strutturata non funziona sufficientemente a causa della sua burocrazia e dei diversi organi politici; auspica dunque un’ Europa più democratica. Inoltre si pone contro il liberismo, vorrebbe una visione di statalizzazione delle società, affondando le sue radici nell’ideologia comunista del secolo scorso. Questo gruppo, sebbene nella sua storia si sia sciolto e riaggregato più volte, vide la luce nel lontano 1973. Il suo esponente più celebre fu Alexis Tsipras, che nel 2015 portò la Grecia, culla della cultura e della civiltà, in condizioni economiche pietose, con pensioni e salari azzerati e un piano di riassetto economico durissimo.
Solo tra qualche mese potremmo sapere come cambieranno gli equilibri politici europei, ma questo è il risultato politico della nostra Storia, ed è anche l’esempio di cosa sia la democrazia: uno scambio eterogeneo di visioni e opinioni. A ognuno la scelta di dove collocarsi.
Nicola Santacatterina
No Comments