“Il Ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde è un capolavoro che ancora oggi affascina per l’ironia di Lord Wotton, la dualità della vita di Dorian Gray e per la trama che induce dubbi sui temi della natura umana.

La trama e i temi del racconto.

La storia ha inizio nello studio del pittore Basil Hallward, dove il giovane Dorian Gray sta posando. Egli è un fanciullo sui diciott’anni che possiede rara bellezza, tanto da suscitare l’interesse di Lord Henry Wotton, un nobile che lo trascina in un mondo di eccessi e ricerca del piacere attraverso tutto ciò che è estetico, rendendolo egoista ed indurendo l’animo del giovane, portandolo a fare (inconsapevolmente) un patto col Diavolo, facendo sì che il suo ritratto invecchi e perda la bellezza della gioventù sfrenatezza dopo sfrenatezza, lasciando la sua immagine fisica immutata. Nel corso del racconto Dorian darà sfogo ai suoi eccessi, portando alla disperazione ed alla dipartita di molti che gli stavano attorno, tra cui il pittore Basil, alcuni nobili e la prima donna che amò, Sybil Vane. Dorian prosegue la sua amicizia con Lord Wotton, mentre il suo ritratto continua ad invecchiare e diventa via via più grottesco, rappresentando l’evoluzione caratteriale di Dorian, fatta di malvagità ed egoismo.

Nel libro i temi affrontati sono l’edonismo, l’opinione pubblica e personale su un individuo, la sessualità, l’arte, la corruzione dell’anima e l’evoluzione dell’essere di una persona, in meglio ma anche in peggio.

Dorian Gray come rappresentazione della malvagità subdola.

Nel romanzo Dorian è presentato come un giovane bellissimo, la cui anima è però corrotta e ciò rende il dipinto di se stesso più “malevolo” e “orripilante”, portando Dorian a nascondere questo quadro, traccia della sua malvagità e dei suoi eccessi. Dal racconto si evince come il mutamento caratteriale di Dorian causi la sua stessa rovina, rendendolo quindi artefice della distruzione che causerà la sua morte.

Il romanzo come prova a processo.

Durante il primo processo a carico di Oscar Wilde il romanzo venne presentato in tribunale come capo d’accusa per l’omosessualità dello scrittore, sostenendo che il libro contenesse richiami ambigui alla sessualità dell’autore e dei personaggi, ma Wilde si limitò a commentare ironicamente la pessima lettura dell’accusa, di conseguenza quest’ultima non riuscì ad usare il romanzo come prova.

Le mie riflessioni sul romanzo.

“Il Ritratto di Dorian Gray” è un romanzo a sfondo filosofico che riflette sulla natura umana, sui valori morali e quanto essi possano mutare in base alla visione del mondo di una persona, sul cambiamento caratteriale di un individuo e sull’influenza che le azioni dell’uno possono avere su altri. Lo stile del romanzo è quello “tipico” di Oscar Wilde, a primo sguardo leggero, ironico e cinico, ma, se si analizzano gli aforismi e il contenuto in modo più approfondito, si può cogliere una critica alla società vittoriana, all’ipocrisia di quel periodo e al codice morale che regolava severamente ogni norma sociale, dall’educazione alla sessualità. Wilde, parlando del suo romanzo in una missiva ad un amico, affermò che “Lui credesse di essere Basil Hallward, il mondo lo dipingesse come Henry Wotton e Dorian Gray ciò che gli sarebbe piaciuto essere”, lasciando intuire al lettore quanto Wilde abbia preso spunto da se stesso e dalla visione che il mondo aveva della sua persona per scrivere questo classico della letteratura inglese.

Alexander