Un Grande Viaggio
Quello che ci apprestiamo ad intraprendere è un lungo percorso, con lo sguardo rivolto alle elezioni europee del prossimo giugno, data in cui il futuro della nostra società assumerà contorni e dettagli più definiti. Prima di iniziare tuttavia, dobbiamo prendere un bel respiro, come un artista prima dello spettacolo o un atleta in preparazione alla gara, e domandarci che cosa sia esattamente l’Unione Europea.
Fenomenologia di un sentimento
L’Unione che viviamo oggi, composta da 27 Paesi e scossa da frequenti contrasti interni, nacque come una semplice alleanza economica, un patto per rinsaldare i commerci di alcuni Stati europei e per proteggersi a vicenda, stretti allora nel timore dello scontro perenne tra Usa e Unione Sovietica. Tuttavia, a poco a poco, crebbe sempre di più, divenne attraente: l’Europa si trasformò in un organismo che tutela diritti, che si confronta su problemi etici e sociali e condivide visioni politiche. Ci fu un lento rappacificamento dei popoli, dal quale si originò una cultura comune che fungesse da collante e permettesse lo sviluppo condiviso. Il risultato del processo di evoluzione dell’Europa fino ad oggi è un ente ibrido tra uno Stato federale e una confederazione di Stati.
Un fattore determinante per la nascita di questo organo è la presenza di un corpo comune di leggi aggiornato l’ultima volta attraverso il Trattato di Lisbona nel 2009, il quale delinea quali sono i principi cardine su cui si basa l’Unione: lo Stato di diritto, in cui non esiste nessun ente che si pone al di sopra della giurisdizione, il rispetto dei diritti umani, della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza sociale e giuridica di tutti i cittadini. La parola più significativa per descrivere che cosa rappresenti l’Europa è proprio “libertà”: ci è concessa libertà pressoché completa di movimento, di occupazione lavorativa, di studio: è inoltre consentita a tutti i cittadini una rappresentanza e partecipazione completa alle decisioni politiche europee.
L’aspetto di maggior importanza che caratterizza questa forma di istituzione sovranazionale è la presenza di un mercato unico, dotato di una moneta propria, l’Euro, che tutela gli Stati e favorisce la cooperazione internazionale in ambito commerciale.
Infine, dal punto di vista giudiziario, è stato creato un organo indipendente, incaricato di vigilare sull’applicazione di questi principi e decisore ultimo rispetto alle normative europee: la Corte di Giustizia.
Organizzazione politica
L’Unione Europea, riunendo 27 Paesi diversi e circa 470 milioni di persone, presenta una struttura organizzata e ramificata in ogni livello amministrativo. La competenza dell’iter decisionale spetta ad alcune istituzioni precise:
-il Parlamento Europeo: è l’unico organo che viene eletto direttamente dai cittadini attraverso un sistema proporzionale puro e a seconda della popolosità di ogni Stato. All’interno del Parlamento Europeo sono presenti 7 partiti politici, che rappresentano le più importanti e radicate ideologie dell’Europa contemporanea, i quali prenderemo in analisi nei prossimi articoli. Esercita la funzione legislativa, dunque presenta e vota le leggi che andranno applicate in tutti i Paesi Membri. Un altro suo potere è quello di nominare il presidente della Commissione e visionare il suo operato, diritto che, in caso questo sia ritenuto insufficiente, può causare la rimozione della Commissione stessa.
-il Consiglio dell’Unione Europea: noto anche come Consiglio dei Ministri Europei, rappresenta il secondo organo che ha potere legislativo. È composto dai capi di Stato di ogni Paese membro, ad ognuno dei quali spetta la Presidenza ogni sei mesi. Gli ambiti politici in cui opera, sebbene ci siano molti dipartimenti specifici, sono prevalentemente la politica estera, la posizione in merito a trattati internazionali e la sicurezza comune europea.
-la Commissione Europea: è considerato l’organo più importante dell’Unione. Ha potere esecutivo, pertanto la diretta applicazione delle leggi approvate. La Commissione è composta da 27 commissari, uno per ogni Stato, a cui viene tuttavia richiesta la massima autonomia dal Paese di provenienza, al fine di raggiungere il bene comune e non la soddisfazione dei meri interessi nazionali. Svolgendo il suo compito di vigilanza sugli Stati, la Commissione ha il diritto di sanzionare chi non si adatti alle normative europee o non ne rispetti qualche principio attraverso la Procedura d’Infrazione, la quale toglie finanziamenti oppure impone delle sanzioni.
-il Consiglio Europeo: questo organo non ha potere legislativo e il suo ruolo consiste nel proporre gli orientamenti politici che dovrebbero assumere gli organi dell’Unione Europea. La sua posizione non è vincolante per il lavoro svolto dalla Commissione e dal Parlamento. È composto da tutti i capi di Stato o di Governo, sulla base dell’ordinamento costituzione di ogni Paese, ed è presieduto dal Presidente di questo organo, incaricato di regolarne i compiti.
L’Europa per noi Occidentali ha sempre rappresentato il centro della civiltà e il luogo in cui erano concentrate le principali potenze mondiali. La creazione dell’Unione Europea è stata la risposta ad un rapido cambiamento degli equilibri e degli scenari geopolitici, che ha visto l’abbandono delle ideologie colonialiste e nazionaliste degli Stati Europei e l’ascesa di differenti realtà politiche o persino di intere aree geografiche. La domanda per il presente, e soprattutto per il futuro, a cui ogni Paese tramite le elezioni europee dovrà rispondere, è:” Basterà questa Europa per mantenere il nostro antico ruolo di protagonisti nel contesto mondiale e competere con le nuove superpotenze e i Paesi in via di sviluppo?”.
Nicola Santacatterina
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