Seguitemi: è l’estate del 2022, accendete la radio e partono le note inconfondibili di Giovani Wannabe e voi sbuffate, perché è l’ottava volta che la sentite in due giorni. Oppure, aprite instagram e trovate il meme di The Rock con il famosissimo “Per favore non piangere”, audio estratto della canzone Pastello Bianco, e vi chiedete, basiti, “Ma come fanno i Pinguini Tattici Nucleari a piacere così tanto?”. Ecco, ora ve lo spiego. 

Il gruppo si forma nel 2010 in provincia di Bergamo, città a cui rimarranno sempre affezionati, ma raggiunge la formazione attuale nel 2016: Nicola Buttafuoco e Lorenzo Pasini alla chitarra, Simone Pagani al basso, contrabbasso e voce, Matteo Locati alla batteria, Elio Biffi alla tastiera, fisarmonica e voce, e Riccardo Zanotti, voce, chitarra, compositore e autore dei testi. Prendono il nome da una birra scozzese prodotta dal birrificio BrewDog, la Tactical Nuclear Penguin, una delle più alcoliche al mondo. Il primo album pubblicato, dopo un EP d’esordio nel 2012 dal titolo Cartoni Animali, è Il Re è nudo. Ascoltando le tracce risulta subito evidente l’impossibilità di classificare il gruppo in un solo genere musicale: variano dall’indie all’elettronica, dal pop al rock, in una commistione che funziona e in uno stile che rimane sempre lo stesso pur cambiando in tutti i brani, adattandosi a quello che vogliono dire e al messaggio che vogliono trasmettere. I testi risultano fin da questo primo album interessanti e ben pensati, sempre giovanili, intelligenti e talvolta anche politici; ed è proprio la piacevole unione di testi e basi ciò che fa sorridere, ballare e riflettere delle loro canzoni. 

La rivelazione dell’album è senza dubbio Cancelleria, che ci racconta dell’oppressione e della lotta per il potere attraverso la metafora di matite e penne.

Proseguono nel 2015 con Diamo un calcio all’aldilà, che porta musiche e testi più improbabili e innovativi, e in cui ancora una volta emerge il grande gusto per le metafore, per esempio quella adolescenziale (e non solo) di Sudowoodoo, o quella dei pupazzi per parlare del caso dell’Enrica Lexie in Me Want Marò Back. Inoltre vale la pena di citare Django, che porta la storia del gitano Django sulle note di quella che, almeno inizialmente, non è altro che Buon Compleanno in stile rock. 

Nel 2017 esce Gioventù brucata, una via di mezzo tra i primi album e quella che sarà l’evoluzione artistica di Fuori dall’Hype. Qui ci fanno sorridere con citazioni tratte da Harry Potter e altri riferimenti alla cultura moderna e contemporanea, la capacità narrativa di dare vita a storie che al loro interno riflettono aspetti di noi o della nostra società, ritmi e musiche mai scontate, ma soprattutto la sensazione che in realtà, nei loro testi, stiano parlando di noi; proprio per questo, oltre che raccontarsi, con la loro musica ci fanno sentire più completi. 

Questo risulta ancora più evidente nel successivo Fuori dall’Hype, preannunciato dai singoli Verdura, Sashimi e Fuori dall’Hype, il brano omonimo. Qui emergono testi e musiche forse più commerciali rispetto a quelli dei primi tre, ma non per questo meno entusiasmanti. Cominciano a ritagliarsi un loro posto nella scena musicale italiana questo album, su cui c’è tanto da dire: l’apparente leggerezza di No no no, gli intelligenti riferimenti a Kurt Cobain in Lake Washington Boulevard, la dolcezza nel raccontare la sofferenza di un ragazzo omosessuale in Freddie, il racconto autobiografico di Scatole, brani che trasmettono tutti qualcosa di diverso. 

Siamo arrivati al 2020, quando i Pinguini salgono sul palco dell’Ariston e gareggiano al Festival di Sanremo con Ringo Starr, arrivando terzi. La canzone, un omaggio al batterista dei Beatles Ringo Starr, che ha saputo imporsi pur restando in disparte (come loro stessi spiegano a Rolling Stones), vuole descrivere con toni pop il desiderio di emergere e il senso di inadeguatezza che prova chi non si sente al livello degli altri, e lo fa con una leggerezza e una vivacità stupendi. Le citazioni non mancano, a partire dal videoclip ispirato a una famosa scena di Ritorno al Futuro, ma anche nel testo stesso della canzone: dalla serie How I Met Your Mother ai Toto, vuole parlare ai ragazzi sfruttando la cultura dello spettacolo, a noi così cara. 

Con la partecipazione a Sanremo, la band finalmente si afferma e raggiunge un successo mediatico enorme. Lo stesso anno viene ristampato Fuori dall’Hype col titolo Fuori dall’Hype – Ringo Starr, che aggiunge cinque tracce all’album: Ringo Starr, chiaramente, Ridere, un brillante brano che ricorda i momenti vissuti insieme dopo la fine di una relazione, Bergamo, una bellissima canzone d’amore che mette in luce tutto l’affetto per la loro città, la versione live di Cancelleria e quella acustica di Irene (da Gioventù brucata). 

Sempre nel 2020 esce AHIA!, il loro secondo episodio. Qui è espressa tutta la loro maturità artistica: dalle note tristi della giustamente famosa Pastello Bianco a quelli di amara allegria di Bohémien, senza rinunciare a nessuno degli elementi che li ha sempre resi loro, prime fra tutti le citazioni: memorabile è quella di Stranger Things che ispira un verso, il titolo e il videoclip de La storia Infinita

Il loro ultimo album è Fake News, contenente diversi singoli: Giovani Wannabe, inno giovanile, Dentista Croazia, brano commemorativo del loro percorso musicale, Ricordi, che racconta la sofferenza del compagno di una donna malata di alzheimer, Coca Zero, che parla dei cambiamenti del mondo e dell’incapacità spesso generazionale di alcuni di adattarvisi e Rubami la Notte, una delle hit dell’estate 2023. Ma voglio portare l’attenzione su Hikikomori, scritta durante il periodo di quarantena per il covid-19, che racconta la lontananza vissuta da una coppia che cerca di rimanere positiva quando il mondo sta crollando loro addosso. Il titolo è un termine giapponese che significa “stare in disparte”, e indica chi si isola dalla vita sociale per lunghi periodi di tempo. Ecco spiegato quindi il ritornello “Siamo come Hikikomori / Che si amano a distanza / E si cercano di notte / Tra le crepe della stanza”. 

Ho scavato nella discografia di uno dei gruppi più di tendenza del momento nella speranza di farvi comprendere il perchè del loro successo. Potete continuare a non apprezzarli, ma ora sapete perché piacciono a tutti così tanto: un gruppo normale che parla di cose normali, però con originalità, leggerezza, piacevolezza, e che sa cantare quello che noi, spesso, facciamo fatica a dire. 

Emma Grazioli